mercoledì 12 maggio 2021

PUBLIC SPEAKING

"Public Speaking" è il titolo del quinto corso che ho seguito sulla piattaforma LTO mantova per accumulare le ore di alternanza vista la situazione di emergenza sanitaria. 

Questo corso, tenuto da Carmelo Cancemi (attore e formatore), ha come scopo quello di imparare a parlare correttamente e con scioltezza davanti ad un pubblico.

In questo corso viene introdotto il "public speaking" che utilizza varie tecniche di comunicazione efficaci in modo tale da riuscire a parlare davanti ad un pubblico in modo fluido e corretto. Durante la lezione vengono forniti vari consigli su come migliorare la nostra capacità comunicativa.

La comunicazione efficace si basa su tre livelli: comunicazione verbale, comunicazione paraverbale, comunicazione non verbale.

La comunicazione verbale riguarda l'uso e la scelta delle parole. La scelta di esse può variare a seconda del target (pubblico) a cui ci stiamo riferendo, che può variare con l'età, l'istruzione ecc. Per esempio, se parliamo di lavoro con un collega utilizzeremo delle parole, invece, parlando dello stesso argomento con un amico ne useremo delle altre. Quindi bisogna sempre utilizzare una comunicazione con termini personalizzati rispetto al pubblico che abbiamo davanti, facendo in modo che chi ascolta recepisca a pieno il messaggio. Durante una comunicazione, sia orale che scritta, si deve creare un'interazione con l'interlocutore in modo tale che il suo ascolto risulti attivo. Per fare ciò si possono usare le domande aperte che facilitano la creazione di una conversazione e il coinvolgimento della persona con cui stiamo parlando. Un punto fondamentale di una comunicazione efficace è la coerenza, ovvero l'essere coerenti con quello che è il nostro obiettivo comunicativo. Il modo migliore per condividerlo è esprimere al meglio noi stessi, i nostri stati d'animo in modo da creare un'interazione soddisfacente.  Un altro aspetto molto importante è l'articolazione, essa deve essere chiara in modo tale da far arrivare ogni parola, da noi, pronunciata a chi ci sta ascoltando in maniera nitida.

Comunicare efficacemente significa anche comunicare con semplicità. Si deve cercare di sintetizzare per poter esprimere con chiarezza il nostro obiettivo comunicativo senza giraci intorno, usare un linguaggio semplice e veloce, così da renderne più chiara e semplice la comprensione al pubblico a cui ci riferiamo. Per essere sicuri che il nostro pubblico sarà propenso ad ascoltarci dovremmo cercare di fare una bella impressione, perché, in caso contrario, i nostri interlocutori si chiuderanno e sarà molto difficile comunicare.

In una comunicazione è importante anche costruire una struttura per il discorso. Per strutturare un discorso in maniera efficacie deve essere diviso in vari parti: il titolo che dovrà generare interesse ed essere accattivante; l'apertura, che dovrà essere coinvolgente e introduttiva; lo  svolgimento, dove si spiegheranno i concetti chiave (massimo 3 punti) e la conclusione, dove si dovrà lanciare un messaggio conclusivo per terminare il discorso. Dopo aver creato la struttura si deve cercare di raccontare i punti fondamentali in 5-7 minuti perché, mediamente, una persona non riesce ad ascoltare una spiegazione per più di 15-20 senza distarsi e perciò, come detto in precedenza, dovremmo essere concisi ed efficaci.

La comunicazione paraverbale si occupa sempre delle parole ma in modo differente rispetto alla comunicazione verbale. Mentre quest'ultima si occupava della scelta e dell'utilizzo delle parole, la comunicazione paraverbale, che molto spesso è più importante di quella verbale, riguarda tutti gli altri aspetti. Il ritmo, ovvero la velocità in cui stiamo parlando che è importante variare in base a ciò che stiamo dicendo. Esso è anche la rappresentazione del nostro stato d'animo, si deve cercare di tenerlo sotto controllo perché, per esempio, una persona agitata, che quindi tenderà a parlare molto velocemente, non esprime sicurezza, al contrario, una persona che parla in maniera composta e calma esprimerà fiducia e serenità. Si deve sempre di trovare la velocità adeguata in base al target a cui ci riferiamo. Il tono, ovvero ciò che caratterizza quello che diciamo. Attraverso il tono diamo un messaggio che porta a un tipo di impatto emotivo nell'interlocutore, perché esso può trasmettere gioia, tristezza, ecc.. a prescindere da quelle che sono le parole utilizzate. Il volume, è per l'appunto il volume della nostra voce. Questo va variato, in base al contesto, per rendere più efficace e per dare enfasi a ciò che vogliamo dire cercando però di non esagerare perché, in tal caso, potrebbe essere controproducente. Il timbro, è l'aspetto che più si vicina alla nostra personalità, è la "carta d'identità" della nostra voce. Questo può essere modulato tramite la respirazione e più viene modulato più si avrà una voce efficace. Le pause e gli intercalari, sono un elemento espressivo molto importante. La pausa, se usata bene e nel contesto corretto, può migliorare e assecondare la nostra comunicazione ma, se usata male e nei punti sbagliati può far suscitare dubbi all'interlocutore. Essa può essere suddivisa in due tipi: pause vuote (silenzi tra una frase e un'altra) e pause piene (meh, beh, allora, quindi, ecc...).

Per avere una comunicazione corretta e funzionante si deve conoscere la dizione. Questa non è altro che la scienza che studia la corretta pronuncia della lingua italiana. Essa è molto utile perché un eccessivo accento all'interno del nostro parlato potrebbe compromettere in maniera più o meno significativa la comprensione di chi ci sta ascoltando. Si deve cercare di essere "neutri" utilizzando una dizione più pulita possibile per avere una voce gradevole all'ascolto e per facilitare l'ascolto della nostra comunicazione.

La comunicazione non verbale si occupa del linguaggio del corpo. Questo è universale e comprensibile e a tutti (all'interno del tuo paese). Questo tipo di comunicazione è molto più incisiva rispetto a quelle precedenti. I suoi elementi espressivi sono: l'espressione o mimica facciale, è una degli elementi più importanti perché trasmette le emozioni che stiamo provando, anche involontariamente; lo sguardo, fa trasparire molte emozioni, infatti, bisogna cercare di non abbassare mai lo sguardo perché cosi la comunicazione prederebbe di efficacia; il gesto, consiste soprattutto nel movimento delle mani per descrivere una situazione o un contesto, se usato correttamente, può anche migliorare la nostra comunicazione; la postura, essa racconta molto della personalità e lo stato d'animo di una persona, quindi va controllata durante alla comunicazione (es. spalle chiuse, ingobbito, nessun contatto visivo significa che la persona non vuole "accoglierti", non vuole comunicare con te); il sorriso, è un'arma potente perché un sorriso avvicina le persone, le fa sentire a proprio agio, le rassicura ed è contagioso; e, infine, la prossemica, ovvero la gestione dello spazio che c'è tra noi e il nostro interlocutore. Questo spazio di divide in zone: zona intima, personale, sociale, pubblica. Si deve fare attenzione alla coerenza tra la comunicazione verbale/paraverbale e quella non verbale perché se i tipi di comunicazioni non si assecondano si va in contro ad una distorsione della comunicazione. 

Nel linguaggio non verbale anche l'abbigliamento è importante perché fornisce una prima impressione di noi, di cosa ci piace, delle nostre emozioni, della nostra personalità ecc...

In ogni tipo di comunicazione le emozioni sono fondamentali, devono trasparire delle nostre parole e dai nostri gesti perché ci rendono unici. Quindi si deve cercare di farsi trasportare dalle proprie emozioni a volte, soprattutto (in ambito lavorativo) dalla passione, dalla dedizione e dall'entusiasmo che si ha per il proprio progetto. Farsi trasportare dalle emozioni non significa farsi sopraffare da esse, infatti, si deve sempre cercare di non farsi "schiacciare" dall'ansia. Questa è molto comune nei discorsi in pubblico, per gestirla si deve arrivare preparati davanti alla platea, devo essere sicuro di quello che voglio comunicare, oppure si possono utilizzare esercizi di respirazione per tranquillizzarsi.  

All'interno del corso vi sono alcuni esercizi per migliorare ogni aspetto precedentemente trattato.

Infine, dopo una spiegazione di come comportarsi all'interno delle videocall, sono stati presentati dei consigli di recap sul corso svolto.

Questo corso è stato molto interessante perché ha approfondito alcune tematiche che già conoscevo e, nello stesso tempo, ha introdotto nuovi argomenti molto utili come, per esempio, la gestione dell'ansia e l'importanza delle emozioni all'interno della comunicazione.












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